mercoledì 6 aprile 2016

In ricordo di Ale

Diego sul 2° tiro.
Sabrina sul 3° tiro.
Diego e Sabrina sul 5° tiro.
Tracciato della via.
Parete di Patone - Valle del Sarca
Parete NO

Confesso che quando ho sentito il nome della via non ho potute evitare un... toccamento scaramantico! E invece, sarà stato merito del toccamento, sarà stato merito della scelta indovinata, ne è risultata una salita decisamente bella e da consigliare. Fantastici i tre tiri finali, ed infinite grazie a Diego e Sabrina per avermi ceduto il piacere di condurvi la cordata.
Accesso: da Arco si segue la strada per Sarche, si supera l'insegna di una pizzeria, una serie di bandiere nazionali allineate, qualche enorme anfora di terracotta (!) e un semaforo. Subito dopo si svolta a destra e si parcheggia in corrispondenza delle grotte scavate nella parete. Si prosegue a piedi e si tiene la destra al secondo bivio, contornando la ringhiera dell'abitazione visibile sulla destra fino ad un cancello sul retro. Si entra e si segue la traccia subito a sinistra (siamo su terreno privato, quindi: attenzione ed educazione) che porta in breve alla falesia Piccola Dallas. Si costeggia ora la parete verso destra fino alla targhetta di attacco della via. Un quarto d'ora circa.
Relazione: via molto bella, soprattutto nei tre tiri finali su diedri e placche che alternano tratti più atletici ad altri di movimento. Arrampicata in stile plaisir, con ottime protezioni a fix e una difficoltà obbligata intorno al 5c/6a: portare solo rinvii e cordini per le soste su fix. Roccia buona, con qualche punto a cui prestare attenzione. Contare un paio d'ore circa.
1° tiro: salire la placca e spostarsi a destra, per alzarsi ed uscire su terrazzo terroso ove trovasi la sosta. 20m, 4c; quattro fix, uno spezzone di corda fissa all'uscita del tiro. Sosta su due fix.
2° tiro: su per il muretto nerastro ben ammanigliato alla sinistra della sosta, oltre il quale si continua verso destra su terreno facile fino alla base di un evidente diedro. 25m, 5c, 5a; cinque fix, due cordoni in clessidre. Sosta su albero.
3° tiro: salire il bellissimo diedro su roccia lavorata e attraversare verso destra quando diventa più verticale. Un ultimo muretto porta alla sosta. 50m, 5b, 5c; diciassette spit, una sosta intermedia su due fix. Sosta su due fix. Allungate bene le protezioni lungo il traverso o sfalsate le mezze corde se le usate, altrimenti gli ultimi metri saranno faticosissimi. Il tiro può essere spezzato in due, ma vale la pena di percorrere il diedro tutto d'un fiato!
4° tiro: salire il bel diedro fessurato alla sinistra della sosta, proseguire brevemente per placca, spostarsi a sinistra e rientrare verso destra alla sosta. 20m, 6b (generoso), 6a+; dieci fix.
5° tiro: ancora un muretto verso sinistra che porta ad una paretina con prese buone ma sempre un po' nascoste. Si esce verso destra sul piano sommitale. 20m, 6a; cinque fix, uno spezzone di corda fissa nel tratto finale. Sosta da allestire su albero.
Discesa: penetrare nel boschetto senza traccia obbligata, tenendo lievemente la destra fino ad incrociare una mulattiera che si segue in discesa e che riporta sulla strada provinciale nei pressi del bivio.

Nota: quanto sopra è la relazione del percorso da me seguito. Altre opzioni possono essere possibili per quanto riguarda l'accesso, la salita e la discesa; inoltre, le protezioni, le soste ed il loro stato possono cambiare nel tempo: usate sempre le vostre capacità di valutazione! Vogliate segnalarmi eventuali errori ed omissioni. Grazie.

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